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introduzione ix


Comunque, ci accorgiamo subito che quella perplessità manifestata anni addietro al Pancrazi non è stata dalla Deledda in tutto superata: il racconto, invece che in persona prima, è fatto in persona terza e invece che col primo, la protagonista si chiama dal secondo nome di battesimo della Scrittrice: Grazia Cosima di Antonio Deledda e di Francesca Cambosu, nata a Nuoro il 27 settembre 1871. Ma questo, e qualc’altro spostamento di nome per talune altre poche persone del dramma, dovuto unicamente alla opportunità, mai abbastanza umana, di velare alcuni tratti foschi o penosi del fondo della scena, non tolgono mai a queste pagine l’acerrimo sapore del vero. Curando la presente edizione, abbiamo voluto informarci, da chi ha seguito più da tempo e più da presso le vicende della famiglia Deledda e del contorno nuorese al tempo dell’azione svolta in Cosima, se e fino a che punto giudizii e notizie qui significati fossero giusti e precise. La risposta concorde di codesti informatori è stata che ogni parte del racconto corrisponde ad assoluta verità, solo qua e là con qualche lieve velatura e sottile ritocco di nomi. Velature e ritocchi che dunque stanno a provare l’intenzione ben chiara dell’artista di dare tale opera alle stampe: ché la Deledda era tal donna da guardare, per proprio conto, il vero in faccia con una spregiudicatezza più che virile, e ritocchi attenuazioni velature non eran certo fatti per sé, ma pei lettori.

Nelle note da noi poste dopo il testo di Cosima abbiamo cercato di mettere in luce qualcuno di questi punti di riferimento al vero biografico, e anche abbiamo voluto qua e là ravvivare nel lettore la memoria di qualche tratto delle cinquanta opere vecchie e recenti della Deledda che avevano più stretto rapporto con la realtà vissuta di Cosima. Tali richiami avreb-