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— Ma la nevrastenia non è un prodotto del dolore morale; son le cure, la fretta di vivere, lo sforzo cerebrale, l’esaurimento fisico che la producono....

— Dica pure l’ambizione, la febbre del godimento.... la perversità dei propri intenti.... dica pure, non m’offendo!

— Parlavo in generale; del resto anche nei villaggi non si scherza, in fatto di ambizione, di vanità e di vizi. E più la popolazione è scarsa più queste passioni sono vive. Vedo che anche quassù.... sebbene la popolazione sia buona e generosa, in fondo.... vedo che anche quassù, dicevo, l’amor proprio esagerato, l’ambizione e la diffidenza non fanno difetto.... Del resto tutto il mondo è paese.... Da per tutto gli uomini si urtano fra di loro come le foglie d’una stessa pianta scosse dal vento, e nessuno pensa che la nostra vita è appunto un soffio di vento che passa....

— Appunto per questo bisogna goderla!

— Quando si può lecitamente! O almeno senza far male agli altri. Ma.... quando non si può? Allora bisogna rassegnarsi, e pensare che Dio ci manda le tribolazioni, in questa vita, per compensarci nell’altra.... Ogni nostro dolore ci verrà ripagato al doppio, al triplo di gioia; è come se noi facessimo un prestito ad usura....

Gli occhi di Jorgj scintillarono.

— E quelli che fan del male? che fanno il male per il male, anche se ciò non è necessario per la loro felicità? Che verrà riserbato a loro?

— Lei lo sa meglio di noi!

— L’inferno, vero? Essi se ne ridono, dell’inferno! Eppure essi vanno in chiesa; e sono amici dei preti.... Come spiega questo, lei?

— Essi sono ipocriti....

— E perchè allora i ministri di Dio non cer-