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lizia ed a Columba che diffidava di tutto, quello sguardo pareva di beffa.
— Anche tu, dicono, ti sposerai presto, — le disse per vendicarsi. — Il tuo padrone non è una bandiera, ma è dottore e ricco.
Margherita dapprima si mise a ridere, poi si fece scura in viso.
— Le male lingue dicono molte cose, Colù! Dicono persino che tu ti sposi per dispetto, perchè Jorgeddu ha una ricca dama che lo aiuta e gli vuol bene....
Columba non risposo per paura che l’altra alzasse la voce e si facesse sentire da Zuampredu, ma la urtò guardandola con disprezzo: allora la serva rise di nuovo, mentre l’acqua, si spandeva dai vasi di sughero ch’ella reggeva uno per mano e le bagnava l’orlo verde della gonna.
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Così tutto contribuiva a indispettire Columba, e mentre ella faceva i preparativi per le nozze dando gli ultimi punti al corredo o spezzando le mandorle per i dolci, calma e fredda in apparenza, bastava una parola, spesso anche un rumore nella strada o nel cortile, per renderla inquieta.
Il giorno di Pasqua un servo di Zuampredu Cannas le portò a nome di questi un agnello vivo, un cestino di arancie e altri doni. Il servo, un uomo alto e robusto dalla testa possente, conosceva tutti gli affari del padrone dei quale parlava con entusiasmo.
Seduto in mezzo alle sue bisacce, ancora con gli speroni ai piedi, si guardava attorno osservando come tutto era in ordine in quella cucina