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la. — In tre mesi che sono quassù due li ho passati a letto a starnutire, zia Giusé! Speriamo almeno d’aver fresco in estate.

— Ah, l’estate è proprio un paradiso, quassù. Missignoria1 vedrete. Del resto è che missignoria non si ha riguardo: oggi, per esempio, non era un giorno da uscire. State, state riguardato! Legna non ve ne manca, ben di Dio non ve ne manca. Del resto un raffreddore non è una malattia; anch’io sono stata a letto, questi giorni, e da fare certo non me ne manca. Stamattina sono uscita per la santa messa e perchè voglio visitare un malato: quello sì, è un malato per davvero! È un disgraziato ragazzo.... uno studente....

— Ah, sì, ho capito!

— È un disgraziato ragazzo, — ripetè la vecchia, senza badare all’esclamazione vivace del prete. — È stato calunniato, qualche mese fa, e precisamente quest’estate scorsa, prima che missignoria arrivasse in paese: ed egli dal dolore s’è ammalato gravemente.... e, pare, non guarirà.... È stato all’ospedale di Cagliari fino a pochi giorni fa, ma adesso si è fatto trasportar qui perchè, dicono, vuol morire nel suo paese natio.... Dicono che non vuol vedere nessuno.... ma io procurerò di vederlo, adesso....

Il prete si fermò.

— Di che cosa è stato accusato?

La vecchia lo fissava in viso e strizzò un occhio come per significargli: «voi sapete la storia meglio di me e fingete di non saperla: ci intendiamo, però!»

— Cuore di babbo mio! — esclamò con accento drammatico. — Nessun figlio di madre venga accusato di quello che è stato accusato lui! Di

  1. Mia Signoria