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Il piroscafo partiva alle cinque, ma fin dalle quattro e mezza era affollato di viaggiatori di terza classe, — paesani con la bisaccia in mano, soldati in licenza, condannati che avevan finito la loro pena o venivano trasferiti alle colonie penali dell’isola, carabinieri che li accompagnavano. Più tardi arrivarono i viaggiatori di seconda classe, piccoli borghesi, commessi, qualche studente; e infine salì, accompagnato da facchini carichi di valigie di cuojo giallo e di scatole e cappelliere, un piccolo signore in soprabito con pelliccia. Era grasso, col viso pallido sbarbato, una mano coperta dal guanto grigio, l’altra di massicci anelli d’oro.
Un vecchio negoziante di buoi, che viaggiava in terza classe e con la bisaccia, lo riconobbe e lo indicò ai suoi compagni che tosto salutarono con deferenza, ma anche con un certo rispettoso terrore. Il vecchio negoziante si avvicinò per rivolgergli la parola, ma indietreggiò respinto dai facchini, e attese un momento più opportuno.
Il viaggiatore, infatti, deposte le valigie in una cabina di prima classe, tornò sopra co-