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84 la porta chiusa

Un giorno, dieci anni dopo la morte di donna Manuela, il postino si meravigliò di veder una lettera listata di nero, i caratieri del cui indirizzo, chiari e come stampati, non gli erano ignoti.

— «Alla nobile Manuelina Cabras», — ma se lui era sposato? Forse sarà rimasto vedovo e vorrà tentare ancora la sorte....

Era d’autunno: attraverso il portone socchiuso si vedeva il selciato erboso del cortile e il muricciuolo coperto di fiorellini cremisi. La balia prese la lettera e la portò a donna Manuellita, su nella camera ov’era morta la vecchia padrona.

Come l’altra volta donna Manuellita si avvicinò alla finestra e lesse e il foglio le tremò fra le mani come un’ala bianca orlata di nero.

Il pretore, promosso giudice e poi sostituto e poi procuratore del re, s’era finalmente liberato dagli impegni precedenti e voleva sposare la sua antica fidanzata. «Sono rimasto vedovo, con due bambini.» «Se ella mi accetta, donna Manuelina, io sarei felice di sposarla prima della fine di novembre.»

Ella mise la lettera sotto il candelabro d’ottone e non rispose. Ma la balia sorvegliva. Prese la lettera, se la fece leggere, cominciò