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124 | padrona e servi |
come faceva adesso quello sfacciato.... E lei.... lei non si era mai lasciata prender la mano così, come gliela prendeva quel maledetto servo straniero.
Sul tetto il vecchio raschiò, per avvertire la padrona che qualcuno la osservava; ma il vento copriva ogni rumore, e quei due, la sotto, non erano intenti che alla voce della loro passione.
— Austì, Austì, — diceva il giovine servo, accostandosi sempre più a lei, — tu farai bene a non cacciarmi via. Io sarò il tuo vero sposo; e il vecchio morrà e ti lascerà in pace una buona volta.... Se tu non vorrai sposarmi davanti al prete non farà niente; ma il vero sposo sarò io....
E la donna lasciava dire e lasciava fare. Ancora un momento e qualcosa di terribile — per il vecchio lassù — sarebbe accaduto; ma egli si sentiva schiacciare da un peso enorme, come se tutto il mondo crollasse sopra di lui, e gli sembrava di esser già morto e di guardare entro l’inferno.
Che fare, pertanto? Gridare di lassù? Ella gliene avrebbe serbato odio eterno. Scendere, picchiare alla porta? Egli non poteva che rimandare di qualche giorno, di qualche ora la terribile avventura. Le parole perfide del giovine gli tornavano in mente.
— Ella è stata forte finchè è stata giovane, ma adesso che declina come il sole....
A un tratto si lasciò scivolar giù nel cortile e battè furiosamente alla porta. La padrona