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d’un ettolitro! La moglie del sindaco, poi, ha otto tancas in fila, irrigate da fiumi, con più di cento fontane! Ebbene, dicono che il padre del sindaco trovò un ascusorju1, dove il re di Spagna, quando fece la guerra con Eleonora d’Arborea, nascose più di cento mila scudi in oro.

— Ah! — esclamò il mugnaio, con un fremito d’emozione, appoggiandosi sulla pala nera.

— Quelli sì, quelli son signori ricchi, — riprese il Carchide. — E dunque i rognosi Nuoresi?

— Il mio padrone è ricco! — protestò il mugnaio. — Possiede più lui nell’angolo della scopa che tutti i tuoi sindaci pulciosi.

— E va! — gridò il giovine, facendo le fiche.

— Tu non sai quel che dici. — Tu non sai quel che dici, tu!

— Il tuo padrone è pieno di debiti: ne vedremo la fine, ne vedremo.

— Che tu possa diventar cieco, prima!

— Che tu possa schiantare prima!

Per poco il mugnaio ed il giovane calzolaio non vennero alle mani: ma la loro lite fu interrotta da un assalto di delirium tremens che colpì il povero Efes Cau. Egli cadde sulle sanse, avvoltolandosi, contorcendosi, saltando come un verme, con gli occhi spaventosamente aperti e i lineamenti contratti.

Anania si gettò in un angolo, gridando e

  1. Nascondiglio contenente un tesoro.