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come il mio pugno: la tua casa sembrava una chiesa, tanto era ricca e lucente. Se tu ti fossi guardato dal vizio, ora tutti avrebbero cercato di raccoglierti come si raccoglie un confetto.

Invece tu ora sei schermito dai più miserabili pezzenti; e tutti ridono di te come dell’orso che balla per le strade.... Ecco che ridono ancora, eppure essi sono più ubriachi di noi, come è vero Dio. Suvvia, mugnaio, dammi un po’ d’olio: tua moglie è una santa, ma tu sei un diavolo: quando lo trovi il tesoro?

— Veramente egli lavora un po’ più di te; perchè te la prendi con lui? — chiese zio Pera, accennando al mugnaio.

— Vecchio peccatore, — rispose la donna, — voi state zitto, quando ci sono io!...

— Poh! Poh! — disse il vecchio con disprezzo. — Tu fai la predica, oggi, perchè non hai vino in corpo.

— Io so tenere in corpo il vino ed altre cose ancora.... Dammi l’olio, Anania Atonzu; oggi nella valle ho visto una cosa; sembrava una moneta d’oro.

— Tu non l’hai raccolta? — gridò il mugnaio, rizzandosi sulla sua pala nera.

— Eccola; — rispose Nanna, frugandosi in tasca e avvicinandosi al mugnaio, che si pulì le mani passandosele sulle ginocchia, e poi esaminò la moneta di rame fatta nera-verde dal tempo.

Bustianeddu ed Anania corsero anch’essi a vedere.