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Pochi momenti dopo zia Tatàna entrò e si coricò nel gran letto, a fianco di Anania, che la sentì lungamente pregare bisbigliando e sospirando.
III.
Nessuno denunziò alle autorità l’abbandono del piccolo Anania, ed Olì potè scomparire indisturbata. Non si seppe mai precisamente dove ella fosse andata: ma qualcuno disse di averla veduta sul piroscafo che faceva il servizio fra la Sardegna e Civitavecchia: e qualche tempo dopo un negoziante fonnese, ch’era stato in continente per affari, assicurò di aver incontrato Olì a Roma, vestita da signora, in compagnia di allegre donnine, e di aver passato qualche ora con lei.
Tutte queste cose si dicevano nel molino, presente il fanciulletto che ascoltava avidamente. Simile ad una bestiola selvatica, in apparenza addomesticata, egli meditava continuamente la fuga: come a Fonni; mentre viveva con la madre, desiderava di fuggire per andare alla ricerca del padre, ora che il suo sogno s’era avverato, non pensava che ad un viaggio per ritrovare Olì. Tanto meglio se ella era lontana, al di là del mare; più ella era lontana, più egli si sentiva capace di ritrovarla. Ep-