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serò sotto la tua finestra alle nove. Vorrei vederti stanotte.... ma voglio essere prudente. Vieni, vieni con me, Margherita, adorata mia, non lasciarmi un solo istante, vieni qui, sul mio cuore, ardi del mio fuoco d’amore, fammi morire di passione».
VII.
La corriera attraversava le tancas selvaggie, gialle di stoppie e di sole ardente, qua e là ombreggiate da macchie di olivastri e di querciuoli.
Anania, seduto in serpe, a fianco del vetturale che scuoteva la frusta (entro la vettura si soffocava dal caldo), dimenticava le impressioni febbrili dei giorni scorsi per rivivere in un giorno lontano. Rivedeva il carrozziere dai balli gialli e dalle guancie gonfie; ed a misura che la corriera si avvicinava a Mamojada, la suggestione dei ricordi diventava quasi dolorosa. Nell’arco del mantice si disegnava lo stesso paesaggio che egli aveva intravveduto quel giorno, mentre abbandonava la testolina sulle ginocchia di lei, e stendevasi lo stesso cielo di un azzurro chiaro melanconico.
Ecco la cantoniera: nel paesaggio, a linee forti, ondulato, verde di macchie selvaggie, s’intravede qua e là qualche filo d’acqua violacea;