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occhi con delizioso terrore, in attesa del suo grido d’amore.
— Ha letto, tuo padre? — egli chiese a bassa voce.
— Sì, ha letto; e rideva, — ella rispose, commossa.
— Rideva?
— Sì rideva. Alla fine mi diede il foglio e disse: «chi diavolo sarà?»
— E tu? E tu?
— Ed io....
Essi parlavano piano, ansiosi, già avviluppati dal mistero d’una complicità deliziosa; ma improvvisamente Margherita cambiò voce ed aspetto.
— Oh, ecco papà. C’è Anania! — esclamò correndo verso l’uscio; e uscì rapidamente, mentre Anania ricadeva nel massimo turbamento. Egli sentì la mano calda e molle del padrino stringere la sua, e vide gli occhi azzurri e la catena d’oro scintillare, ma non ricordò mai precisamente i buoni consigli e le barzellette che il padre di Margherita quella sera gli prodigò.
Un dubbio amaro lo tormentava. Aveva o no capito Margherita il vero significato del sonetto? E che ne pensava? Ella non aveva detto nulla a proposito, nei preziosi istanti che egli s’era così stupidamente lasciato sfuggire. L’aspetto turbato di lei non gli bastava; no; ed egli voleva sapere di più, voleva sapere tutto....
— Che cosa? — si domandò con tristezza. —