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— Dunque parto, zio Pera, addio: state bene e divertitevi!

— Eh? — chiese il vecchio, che diventava sordo e cieco.

— Parto! — gridò Anania. — Vado a Cagliari per studiare....

— Il mare? Sì, a Cagliari c’è il mare. Dio ti accompagni e ti benedica, figlio mio. Il vecchio zio Pera non ha nulla da darti, ma pregherà per te....

— Avete niente da comandarmi? — chiese Anania, curvandosi, con le mani sulle ginocchia.

Il vecchio si sollevò, lo guardò fisso e sorrise: — Che vuoi che ti comandi? Anch’io devo partire!

— Anche voi? — esclamò lo studente, sorridendo per la smania che tutti, anche i vecchi decrepiti, avevano di partire.

— Anch’io.

— E per dove, zio Pera?

— Ah, per un paese lontano! — disse il vecchio stendendo la mano verso l’orizzonte. — Per l’Eternità!


Soltanto sul tardi, dopo esser passato e ripassato sotto le finestre di Margherita senza poter scorgere la fanciulla, Anania entrò e chiese del padrino.

— Non c’è nessuno in casa. Se attendi rien-