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— Che cosa vuoi dire? — chiese Anania minaccioso, rabbuiandosi al pensiero che il compagno accennasse alla protezione del signor Carboni.

— Tu sei bello, sei il primo, tu diventerai giudice istruttore e tutte la fanciulle ti vorranno raccogliere come un confetto....

Questa espressione, che Nanna ripeteva dappertutto, fece ridere e calmò Anania; ma egli tenne la parola e non prese parte alla commedia. E non se ne pentì, perchè la sera della rappresentazione egli potè assistervi seduto in seconda fila, subito dietro la sedia del padrino (in quel tempo sindaco di Nuoro) al cui fianco Margherita, in abito rosso e cappello bianco, risplendeva come una fiamma.

Il capitano dei carabinieri, il segretario della Sotto-prefettura, l’assessore anziano ed il direttore del ginnasio sedevano in prima fila, accanto al sindaco ed alla sua splendida signorina; Margherita, però, non sembrava soddisfatta di tanta compagnia, perchè si voltava volentieri indietro guardando con dignità gli studenti e gli ufficiali in fondo alla sala adorna di ghirlande d’edera e di vitalba, il sipario di percalle qua e là rattoppato ondulava e lasciava scorgere coppie di studenti che ballavano allegramente. Alla fine il tendone fu tirato su con grande stento e la commedia cominciò.

La scena risaliva al tempo delle Crociate, e si svolgeva in un castello molto turrito e vetusto all’esterno, per quanto all’interno fosse