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Novella romantica 81


— Perchè? — egli domandò supplichevole. — Perdonatemi; sono pazzo. Ma ditemi una sola parola; ditemi che mi volete bene.... poi, se vorrete, non mi vedrete più.... Più, più.... — ripetè come un bimbo, desolato per il dolore di lei.

— Non è questo.... — ella disse, riavvicinando il viso al viso di lui. — Vi amo, ma piangevo per un’altra cosa.... Ebbene, sì, ve lo dico adesso, altrimenti non potrei dirvelo più. Ricordate? Il vecchio amico che tentò di fuggire dalla casa di pena e fu ucciso da un guardiano.... era mio padre....

— Elisabeth.... Elisabeth....

Egli era pallido come un malato e il suo labbro inferiore tremava convulso. Non sapeva dire altra parola.

— Elisabeth.... Elisabeth....

Elisabeth disse:

— Ecco perchè la voce della vostra anima lontana mi ha commosso. Voi avreste avuto pietà del mio babbo.... voi avrete pietà anche di me....

No, veramente, fu lei ad aver pietà di lui. Nel vederlo tremare come un bambino, avvinghiato a lei, pauroso che ella gli sfuggisse, sorrise, con gli occhi ancora umidi, e piegò un po’ la testa per avvicinare meglio le labbra alle labbra di lui.