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74 | cattive compagnie |
Mai nemico soffrì più di questo letterato. Tutto il paese oramai riveriva il maestro per la semplice ragione che l'Amministrazione della Die Zeit gli aveva spedito dieci copie del giornale, e settanta fiorini in lettera assicurata. Veramente Serafino non aveva cercato la celebrità, nel paese dove insegnava; ma il segreto della sua gloria e della sua fortuna era stato tradito dall'ufficio postale.
Anche la figurina di Zuloaga un giorno guardò il maestro con occhi benigni, un po’ voluttuosi; ma il maestro non s’accorgeva più di lei.
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Anche se l’inverno fosse stato rigido e triste, egli non avrebbe sofferto il freddo e la miseria. Tutto oramai era bello e chiaro intorno a lui. Egli si sentiva amato: egli amava! Veramente Elisabeth non gli aveva mai scritto che lo amava, nè lui a lei, ma certe cose non occorre spiegarle: si capiscono.
D’altronde Serafino amava come aveva sognato di amare: senza calcolo, senza speranza. Così, soltanto per amare. Elisabeth era molto ricca, molto più ricca della figurina di Zuloaga; ed anche orgogliosa, ma in modo diverso della