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36 | cattive compagnie |
— disse, e chiudeva l'occhio, guardando Pottoi, come per dirle: siamo intesi, eh?
Poi se ne andò fra gli scogli, si spogliò e si buttò nudo nell’acqua.
Sebiu e Pottoi, rimasti soli sotto la tettoia, si guardavano confusi come due fidanzati, mentre chiacchieravano raccontandosi le vicende di quei lunghi mesi d’assenza. Egli, naturalmente, si guardò bene dal narrare la più interessante delle sue avventure.
Dopo quel giorno la figura di Marianna cominciò a sparire dietro quella di Pottoi; e come nel sogno, questa rimase vittoriosa. E in agosto, invece di recarsi a Suelzi, Sebiu passò i suoi giorni di vacanza in paese. Una sera, passando davanti alla parrocchia, vide la vecchia medichessa che col suo cofanetto nel grembiale, si recava a curare un ferito.
— Che nuove, zia Maria? Come vanno gli affari?
— Qualche volta bene e qualche volta male.
Fecero un tratto di strada assieme, e prima di entrare nella casa dove era aspettata, la vecchia disse:
— Ho poi saputo chi erano i tuoi ospiti di cala Delunas.
Suo malgrado egli trasalì, punto dal ricordo.