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Solitudine! | 23 |
Marianna avrebbe voluto portarsi via sùbito il ferito; ma da Siniscola la vettura postale non partiva che alle tre del pomeriggio. Tanto valeva passare la notte nella capanna.
Sebiu, dopo aver condotto il cavallo a pascolare fra le macchie, rientrò dai suoi ospiti e pregò la donna di rimanere: il pensiero che ella dovesse andarsene via subito, sparire com’era venuta, quasi fantasticamente, lo riempiva di tristezza.
— Lascerò la capanna a vostra disposizione; dovrete considerarvi come in casa vostra. E tu hai bisogno di riposarti, povera donna. Rimani, ti dico!
Ella rimase, tanto più che le emozioni di quelle ultime ore avevano agitato il vecchio; durante la notte la febbre lo riassalì.
Marianna cominciò a disperarsi; aveva paura che il padre morisse in quel deserto, tanto lontano da casa sua, e che si venisse a conoscere la sua vergognosa avventura. Ella era una donna energica, che aveva conosciuto il dolore e la solitudine; ma si ribellava all’idea di esser derisa e disprezzata dal prossimo.