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22 | cattive compagnie |
Il ferito non rispose, e forse accennò alla donna di non farsi sentire dal guardiano, perchè ella tacque un momento, e poi, con voce mutata, domandò:
— Come vi sentite? Siete in grado di fare il viaggio?
— Sei venuta a cavallo?
— Sì, ho preso un cavallo a Siniscola: andremo fin là a cavallo; poi prenderemo la carrozza. Che vi pare?
Il vecchio non rispose.
— E il vostro cavallo? — ella domandò.
— Ma lo hanno preso.... Tutto.... tutto mi hanno preso.... Mi son saltati addosso come diavoli. Dovevano seguirmi da un pezzo.
— Quanti erano?
— Due.... Io non avevo un’arma. Ma mi son difeso col bastone: e allora m’hanno ferito....
— Eh, un frate non va armato! — disse Marianna con ironia.
Allora Sebiu si portò una mano alla bocca, per soffocare una risata. Capiva finalmente il mistero tragico e ridicolo dell’avventura. Il finto frate girava per i paesi questuando, truffando la povera gente. Due malfattori più arditi di lui, forse sapendo chi egli era, l’avevano derubato e ferito.