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196 | cattive compagnie |
— Taci, taci, diavola. Dimmi perchè me l’hai data. Uno scopo avevi.... Parla: dopo vedrò quello che debbo fare.
— Gesù! Che è accaduto? Io ti giuro, uomo, ti giuro che io ti ho data la medicina per buona.
— La malata è morta. Tu l'hai uccisa: ed io, anch’io l’ho uccisa. Tu mi hai dato, il veleno. Il cuore me lo diceva: tu mi hai dato l’erba sardonica, E i medici han detto che si è avvelenata da sè, povera creatura, piccola anima mia bella! Assassina maghiarja, perchè hai fatto questo?
Tentò di percuoterla, ed ella cadde in ginocchio sul gradino si nascose il viso fra le mani, scosse la testa con disperazione.
— Dio, Dio, Dio, Dio! Che sento, che sento! Che è accaduto? Signore, Signore, che io sia maledetta se sapevo niente: io ti ho dato il veleno? Io? Che è accaduto?
La sua disperazione era sincera. Ziu Tòmas cominciò anche lui a scuoter la testa, e si calmò alquanto. Che fare? Egli si riteneva il maggior colpevole, egli che si era ridotto a credere alle arti diaboliche della maga. Il Signore lo aveva castigato. Ma non riusciva a spiegarsi perchè la donna gli avesse dato il veleno; e questo mistero lo tormentava, acuiva i suoi rimorsi, lo faceva impazzire.