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La medicina | 195 |
d’acqua dalla scodellina di sughero, e si aggiustò i capelli attortigliati intorno alle orecchie.
— Siedi, siedi, — diceva, con la voce monotona. — Buon uomo mio, che cosa vuoi?
— Che cosa voglio? Ora te lo dirò. Andiamo là sopra.
Egli mise un piede sulla scaletta, ma la maga ritornò verso la porta, e disse:
— Non posso venir su: c’è gente. Possiamo parlare qui.
— Ah, tu hai paura? C’è gente? Ci sarà il diavolo, il tuo fratello il demonio. Ma senti: ti strangolerò oggi o un altro giorno. Ti accuserò alla giustizia: ma prima voglio chiederti perchè hai fatto così. Perchè hai fatto questo? Perchè, maledetta? Perchè?
E le andò addosso; ma era così debole, così tremante, che la donna, ancora forte e robusta, potè afferrargli le mani e tenerlo fermo.
— Che cosa ho fatto? Sei ’pazzo, buon uomo mio? Io non so che cosa vuoi dire.
— Perchè mi hai dato quella medicina?
— Ah, ricordo, quella medicina? Quella polvere bianca? Perchè me l’hai domandata! E che, non ha avuto effetto? Forse non l’avrai data a mezzanotte precisa: forse non avrai detto le preghiere. E per questo....