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— Efix, il Rettore verrà a visitarti.

Egli sollevava l’indice, accennando di no, a occhi chiusi.

Nei primi giorni qualcuno domandò di visitarlo; ma Noemi apriva appena il portone e mandava via tutti. Egli, dentro, sentiva. E che la gente si ricordasse di lui, così lontano, così al limite del mondo, lo sorprendeva e lo turbava.

— Chi era che mi cercava poco fa? — domandò una mattina a donna Ester.

— Sarà stato Zuannantoni.

— Se torna, donna Ester mia, di grazia, lo lasci entrare.... È bene cominciare a congedarsi....

— Che dici, Efix! Perchè questa idea fissa? perchè non vuoi che venga il Rettore? Ti reciterebbe il Vangelo e non avresti più paura di morire....

Egli non rispose. No, non lo ingannavano: ma l’ora non era ancor giunta, ed egli si aggrappava alla vita solo perchè aveva paura di deporre il suo peso in casa delle sue padrone.


Intorno a lui la vita prendeva un aspetto nuovo: un’onda di gioia pareva invadere la casa quando arrivava don Predu, ed erano timide risate di donna Ester, discussioni dei fidanzati, progetti, chiacchiere, improvvisi silenzi per rispetto al malato.