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Libano, per le piante alte di cedro che là crescevano. Luogo fresco. E tutta questa casa era fatta di colonne d’oro e d’argento, con le travi di legno forte lavorato, e il pavimento di marmo come nelle chiese; in mezzo alla casa c’era un cortile con una fontana che dava acqua giorno e notte, e i muri erano tutti di pietre fine, segate a pezzi eguali come mattoni. Le ricchezze che c’eran dentro non si possono contare: i piatti erano d’oro, i vasi d’oro, e tutta la casa era ornata di melagrane e di gigli d’oro: anche i collari dei cani eran d’oro e le bardature dei cavalli d’argento e le coperte di scarlatto. E venne la regina Saba, la quale aveva sentito raccontare di queste cose fino all’altro capo del mondo, ed era gelosa, perchè ricca anche lei, e voleva vedere chi era più ricco. Le donne son curiose....
Uno dei pastori, attirato dai racconti del cieco, s’avvicinò alla tettoia correndo curvo per non bagnarsi. I compagni lo imitarono.
Eccitato dal successo il cieco si animò, si sollevò, raccontò la storia di Tamar e delle frittelle.
I pastori ridevano, dandosi qualche gomitata sui fianchi: portarono latte, pane, diedero monete al cieco.
Ma Efix era triste, e appena furono soli sgridò il compagno per la sua malizia e il cattivo esempio.