Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 203 — |
XIII.
Fuori lo aspettava Zuannantoni.
— Vi ho chiamato tre volte: andiamo, c’è nonna che sta male e vuol parlarvi: perchè non venite? Non vi si prende il pane dalla bisaccia.
La vecchia stava ancora vestita sul letto, coi polsi nudi, rossicci e ardenti come tizzi accesi: pareva assopita, ma quando Efix si curvò su lei gli disse con voce afona:
— Lo vedi? Essa è andata ancora al fiume, per lavare, perchè lavorare bisogna. E tu avevi detto che la sposava!
— Zia Pottoi! Pazienza bisogna avere. Siamo nati per patire.
La vecchia sollevò il braccio e lo attirò a sè tenacemente. Un odore di putrefazione e di tomba esalava dal tettuccio; ma egli non si scostò sebbene sentisse la collana di zia Pottoi calda come fosse stata sul fuoco sfio-