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— Già, tornano anche i morti, dite voi!
Ma la vecchia si volse ad Efix che stava lì a testa bassa e fissava il selciato.
— Non lo ha detto a te che la sposa? Dillo su, l’ha detto o no?
Efix la guardò un attimo, come aveva guardato Stefana, e non rispose.
— Quello che mi dispiace è il rancore delle dame, — disse la vecchia, guardando di nuovo laggiù. — A noi ci scacciano, e solo Zuannantoni può qualche volta entrare nella loro casa più chiusa del Castello ai tempi dei Baroni: hanno perdonato a Kallina, peste la secchi, e a noi no. Nostra Signora del Rimedio le aiuti. Ma quando il ragazzo tornerà tutto andrà bene: lo disse anche donna Noemi.
I due uomini s’allontanarono; ma la vecchia richiamò indietro don Predu e gli disse sottovoce:
— Non potrebbe farmi un favore? Dire lei a Grixenda che non vada al fiume? Non è dignitoso per lei, che deve sposare un signore.
Don Predu aprì le grosse labbra per ridere e dire una delle sue solite insolenze; ma abbassò gli occhi sulla vecchia tremante, guardò la collana e gli orecchini che oscillavano, e anche lui si toccò la catena d’oro e s’oscurò in viso come quella sera quando aveva veduto la spalla del nipote tremare.
Raggiunse Efix e si fermarono davanti al portone chiuso delle dame. Le ortiche cre-