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sua follìa, Ester non poteva aver rovinato la famiglia per amore di quell’avventuriero.

La verità le balenò allora sfolgorante, la fece balzare, correre di qua e di là inciampando, barcollando, come colpita da un male fisico.

Le sorelle la trovarono così.

Donna Ester prese la carta, con la mano fuor dello scialle, donna Ruth, poichè era già buio, accese la lucerna.

Sedettero tutte e tre sulla panca e Noemi, ritornata calma e crudele, rilesse a voce alta la carta. I visi delle sorelle, protesi sul foglio, lucevano di sudore d’angoscia: ma Noemi sollevò gli occhi e disse:

— Se tu, Ester, non hai firmato niente non dobbiamo pagar niente. È chiaro, perchè desolarsi?

— Egli andrà in carcere.

— Peggio per lui!

— E tu, Noemi, tu parli così? Si può mandare un cristiano in prigione?

— Che cosa vuoi fare dunque?

— Pagare.

— E poi andare a chieder l’elemosina?

— Anche Gesù ha chiesto l’elemosina.

— Ma Gesù castiga anche, castiga i peccatori, i fraudolenti, i falsari....

— Nell’altro mondo, Noemi!

Donna Ruth taceva, mentre le sorelle discutevano, ma sudava, appoggiata alla spal-