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loro viaggio verso una terra promessa. Ella li amava perchè si sentiva in mezzo a loro, parte di loro, unita all’uomo per il suo amore, unita alla donna per il suo dolore. Li benediceva come una vecchia madre, ma si sentiva trasportata in mezzo a loro, attraverso la vita misteriosa, come Gesù fra i suoi genitori nella fuga in Egitto....

E come i bambini ed i vecchi si mise a piangere senza sapere il perchè, — di dolore ch’era gioia, di gioia ch’era dolore.


Ma qualcuno picchiò di nuovo, ed ella s’asciugò gli occhi con la tela e andò ad aprire. Un uomo entrò, richiudendo il portone.

Era l’usciere, un borghese magro col viso nero di barba non rasa da otto giorni: aveva in mano una carta lunga piegata in due. Sollevò il cappello duro verdognolo sul cranio calvo, guardò Noemi esitando a parlare.

— Donna Ester non c’è?

— No.

— Avrei.... avrei da consegnarle questo. Ma posso farlo a lei, — aggiunse rapido, scrivendo qualche riga col lapis in fondo alla carta e compitando le parole che scriveva. — Con-se-gna-to - consegnato, in, in ma-no - mano della sorella nobile donna, donna No-e-mi - Noemi Pintor.

Ella guardava rigida, tremando entro di sè. Cento domande le salivano alle labbra, ma