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Noemi si ritirava fredda e sdegnosa, guardando la tela che aveva in mano.

— Che cosa volete?

— Voglio parlare con la vossignoria, ma con calma, come da cristiano a cristiano, — disse la vecchia, che s’accomodava i coralli sul collo bruciato e tremava, scarna e triste come uno scheletro.

— Donna Noemi, mi guardi! Non abbassi gli occhi. Son venuta per chiederle aiuto.

— A me?

— Sì, a lei, a vossignoria. Son tre mesi che le loro signorie non mi lasciano più metter piede qui. Hanno ragione. Ma stanotte ho sognato donna Maria Cristina; l’ho veduta accanto al mio letto, come venne quella volta che avevo preso l’estrema Unzione. Era bella, donna Maria Cristina, aveva il fazzoletto bianco come il fiore del giglio. Va da Noemi. — mi disse, — Noemi ha il mio cuore, perchè il cuore dei morti rimane ai vivi. Va, Pottoi, — mi disse, — vedrai che Noemi ti aiuterà. Queste proprie parole, mi disse.

Ferma accanto al portone, Noemi tentava di cucire ancora, con la testa curva sulla tela che rifletteva il color rosso del cielo sopra il monte.

— Ebbene, che volete?

— Le dirò. Lei sa tutto. I ragazzi si voglion bene. Io dicevo: se si voglion bene perchè impedirlo loro? E noi, da giovani, non