Pagina:Deledda - Canne al vento, Milano, 1913.djvu/131


— 123 —

— Donna Noemi! Lei dice cose che non pensa, donna Noemi! Suo nipote non ha denari, per potermi pagare, e quando anche ne avesse non gli basterebbero! — disse tuttavia, vibrante di rancore, e Noemi tornò a sedersi, posando le mani sulle ginocchia quasi per nascondere il tremito.

— In quanto a denari ne ha! Non suoi, ma ne ha.

— E chi glieli dà?

Sei occhi lo fissarono meravigliati: Noemi tornò a sogghignare; ma donna Ester posò una mano sulla mano di lei e parlò con dolcezza.

— Egli prende i denari da Kallina. Noi credevamo che tu lo sapessi, Efix! Prende i denari da Kallina, a usura, e Predu gli ha firmato qualche cambiale perchè spera di toglierci il poderetto. Comprendi!

Egli comprendeva. A testa curva, a occhi chiusi, livido, apriva e chiudeva i pugni spaventato e non gli riusciva di rispondere.

— E loro credevano ch’io sapessi? E come?... e perchè?... — si domandava.

— Sì, — disse Noemi con crudeltà. — Noi credevamo che tu lo sapessi, non solo, ma che gli facessi garanzia presso la tua amica Kallina....

— La mia amica? — egli gridò allora aprendo gli occhi spauriti. E vide rosso. Gridò ancora qualche parola, ma senza sapere quel che