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— Dove son le altre? Che è accaduto?

— Ester è a messa, Noemi è su, — disse donna Ruth, curva a preparare il caffè.

E non disse altro, finchè non arrivarono le sorelle, donna Ester col dito fuori dell’incrociatura dello scialle, Noemi pallida silenziosa con le palpebre violette abbassate.

Efix non osava guardarle; s’alzò rispettoso davanti a loro che prendevano posto sul sedile, e solo dopo che donna Ester ebbe domandato:

— Efix, sai cosa succede? — egli sollevò gli occhi e vide che Noemi lo fissava come il giudice fissa l’accusato.

— Lo so. La colpa è mia. Ma l’ho fatto a scopo di bene.

— Tu fai tutto, a scopo di bene! Sarebbe bella che lo facessi a scopo di male, anche! Ma intanto....

— Ebbene, non era poi un nemico! È un parente, alla fine!

— Gente tua, morte tua, Efix!

— Ebbene, non accadrà più, vuol dire!

— È partito? — domandò allora donna Ester, turbandosi.

— Partito? Don Predu? Dove?

— Chi parla di Predu? Io parlavo di quel disgraziato....

Efix guardò il cestino.

— Io volevo dire per don Predu.... per quello che ho fatto ieri.