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I grilli cantavano: si respirava l’odore aspro delle macchie di cui tutto il paesaggio, a perdita d’occhio, appariva coperto. In lontananza brillavano fuochi di pastori; e risuonavano tintinnii di gregge.

Antonio Azar sentiva una pace improvvisa calargli sul cuore: si trovava finalmente in quel regno di solitudine, tanto agognato durante i giorni dolorosi della città. Qui la natura era primitiva: il vasto altipiano sparso di macchie e di alberi selvatici veniva attraversato solo dagli abitanti del paesello, dediti esclusivamente alla pastorizia.