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italiano, e per qualche anno ancora, la vivace pittura che ha fatto il Cormenin della centralizzazione francese, a cui faccio essenziale variante: «au même instante la nation veut, le gouvernemént ordonne, le prefet transmet, le maire execute, les regiments s’ébranlent, les flottes s’avancent, le tocsin sonne, le canon gronde, e l'Italie est debout»1.

III.


Posta in chiaro l’inanità della creazione normale e stabile delle Regioni per soddisfare veleità di singole autonomie, quando restino nella effettiva dipendenza dal Governo, l’immenso pericolo che ne deriverebbe quando sussistessero quali enti morali completi e distinti; addimostrate le prevaricazioni temibili in ambi i casi, discorrerò in breve delle suddivisioni in Provincie e in Circondari.

Se parmi assai difficile la discussione senza passione sull’arduo subbietto delle Regioni, perchè di primo slancio brilla cara a tutti l’idea dell'io collettivo e di avervi una eminente o almeno fulgente parte, non trovo siavi consimile sdrucciolo di errore nel trattare delle minori circoscrizioni. Qui non aureole di antiche reminiscenze storiche che vi faccia guardare attraverso di un prisma che trasmuti la luce, che è il tutto essenziale e vivificante, nei distinti più brillanti

  1. Le parole — nationgouverneméntItalie — sono sostituite a gouverneméntministrefrance. — Organo della Nazione è il Parlamento.