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contatto colle meridionali, si alternerebbero i respettivi prodotti tanto per ciò che richiede l’interno consumo, quanto per ciò che si potrebbe commerciare all’estero.

4. Le nazioni e gli stati esteri che sono a ponente d’Italia e che non potranno direttamente comunicare coll’Adriatico, dovranno necessariamente provvedersi delle merci di levante e del nord di Europa nello scalo dello Stato Pontificio sul Mediterraneo; essendochè non potrebbe convenire ad esse di provvedersene nel regno di Napoli e molto meno nell’Adriatico navigando attorno alla penisola.

Il commercio di oriente o comunicherebbe direttamente con Ancona e refluirebbe nel Mediterraneo per la via ferrata, o viceversa.

Ma come questi vantaggi derivanti dalla unione dei due mari sparirebbero se non si effettuasse; così si diminuirebbero e forse intieramente si perderebbero se venisse concesso alla Toscana di mettersi in diretta comunicazione coll’Adriatico; perchè farebbe suoi i vantaggi che lo Stato Pontificio potrebbe trarne.

Di fatti: oggi la Toscana, par accedere nell’Adriatico, incontra le difficoltà medesime che incontriam noi e più ancora in ragione del maggiore cammino che dovrebbe percorrere per girare attorno all’Italia. Se in sequela della strada ferrata le merci di levante e del nord si depositassero nel Mediterraneo in uno scalo qualunque pontificio, avverrebbe senza fallo che la Toscana si porterebbe in questo ad acquistarle; essendochè non troverebbe suo conto