Pagina:Del coraggio nelle malattie.djvu/57


NELLE MALATTIE 31

ditato pel miglior ajuto ad erigere e confermare la risolutezza nostra a comportare le afflizioni con il fine non solo di superarle con que’ mezzi che aver possiamo, ma ancora di farcene que’ meriti che la medesima religione ci compromette: „Travagliare è il destino de’ mortali; solo in ciel si riposa„ sentenza ripetuta dal sig. di Voltaire1.


VI.


La verecondia, che qui intendesi per quel dolore e perturbazione intorno a quelle cose che pare che ci apportino disonore ne’ mali, anch’essa è talvolta pregiudizievole, e serve d’impedimento al coraggio. Nelle persone di corto talento e pusillanime ella si dà, massimamente ove trattisi di malanni che amerebbero

  1. Mél. de Poés. et de Litt. Lettre au Roi de Prusse.