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NELLE MALATTIE 99

si, e ai Professori giudiziosi, e a chi può svellere le prave abitudini e fornir gli animi di migliori principj, tocca, diss’io, l’esser penetrati di simile verità, e togliere, o almeno scemare siffatta difficoltà.

Rimane trattanto inconcussa la massima che l’ammalato che si sia fatta sua la virtù del coraggio, possiede la virtù la più eroica e della maggior conseguenza, ed è al grado di far fronte alla sua infermità e di superarla, assai meglio dell’ammalato che sia codardo e di debole o niuno spirito.

Lo che più facilmente ancora se lo comprende, qualora si rifletta che cotal coraggio da noi non si considera come solamente parte della Medicina così detta aspettante, ma come parte potissima eziandio della operante.

Per riguardare la medicina come operante, non è di mestieri che ella impieghi un medicamento, tale propriamente