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NELLE MALATTIE 97

modo che alla metà della sua carriera, perchè deve essere al possesso anco dell’arte di piegar a suo talento l’animo de’ suoi malati per sottometterli di buona voglia e di buon coraggio alle sue provvide intraprese. Senza questa seconda parte ogni cura ordinariamente è imperfetta, l’attacco è sempre forzoso; la manifattura non succede con quella scioltezza e con quel garbo che si dèe, e il frutto è per lo più inferiore.


XXIV.


Temo di abusare dell’altrui sofferenza coll’estendermi ancor più oltre in questo argomento. Le poche linee gettate bastino a farne comprendere la sua importanza, e l’estensione che gli si può dare. Quindi io conchiudo che il coraggio sia una qualità dell’animo, di cui non può l’ammalato esserne privo senza probabilità di ulteriori discapiti. Tutte le qualità