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82 | DEL CORAGGIO |
niente questo s’allenti, tutto va in peggio. Perocchè l’ammalato quasi non più vuol prendere cibo, abborrendolo alla morte per natura del male: le idee piacevoli, i passeggi ameni, la dolce conversazione, i pochi rimedj sono fuggiti come un veleno, benchè in altri, che usan di tutto il coraggio per accomodarvisi, sieno proficui: ad ogni momento che guardi le sue orine, e gli escrementi, e la tinta della sua cute, ei si spaventa e già credesi in braccio ad un male irrimediabile. All’opposto se ha egli coraggio, tutto ciò è tollerato a dovere, e più prestamente il male si dilegua.
Il calcoloso dèe dar tempo che i dolori o presto o tardi si partano, ed i calcoli e le renelle scendano a basso e mettansi in libertà. Il soppresso d’orina non ha da chiamare ad ogni tratto la siringa per esser sollevato. Il gonorroico mal pensa, se vuole celeremente estinguere la sua sco-