Pagina:Del Sistema in Genere.pdf/36

32

al quale tutti gl’intelletti sommettono con buona e bella accordanza: dimodochè come il giudicatorio dal lato dell’obbietto posa sul principio dell’universo delle idee; da lato del suggetto posa sul principio somigliante dell’universo delle menti. Or secondo ch’io ne penso, cotale nuovo principio, cotale uno a cui le multiplici intelligenze si rivolgono necessariamente, si disvela nella critica, non ristretta nè a luogo nè a tempo. Mediante quella i pensieri dell’uno si scontrano, pugnano e si rappaciano con i pensieri dell’altro; e la mente di ciascuno addiventa così come nitido specchio delle menti di tutti. Per essa le menti divise, chiuse in sè, si dilargano di fuori dei termini dell’individualità propria, svanendo la molteplicità loro in una nuova unità; e i pensieri diversi si ricompongono in un pensiero che non è di nessuno in particolare, ma è l’unità delle reciproche efficacie di tutt’insieme; il quale appartiene alla mente generale che, quanto alla sua apparizione, è posteriore alla lotta di tutte le singule menti, ma come principio le precede tutte e a provveduto fine le indirizza.

Or il sistema si chiarificherà via maggiormente, e la veggente critica tanto più diventerà perspicace e acuta, quanto si moveranno più le altre scienze: perchè, si badi, la filosofia, ch’è prima a nascere, è l’ultima a perfezionare, rivelandosi così anco nel tempo la natura sua ch’è d’essere scienza del principio e del fine. Per tale rispetto quello che fu detto all’Italia, essere ella la Niobe delle nazioni, vale per la filosofia; essa è la Niobe delle scienze; però più che le gioje di queste è sublime il muto e lungo travagliare e dolorare di quel-