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dispiega la unità della vita: lo zoologo tiene volta la mente solo all’universo animale, cioè alla moltitudine delle sembianza nelle quali la vita, divenuta dolce e dilettosa a sè stessa, si fa aperta: il mattematico contempla l’universo dei numeri e delle figure nei quali il moto come punto e uno si pone, discorre e s’espande, si rattiene. In somma il vulgo è necessitato dismagare la vista nel molti; i cultori poi delle scienze particolari nel molti intravvedono con mirabile perspicacia l’uno: però il molti in cui si espandono non è la totalità della contingenza, e l’uno attorno al quale lo raccolgono non è lo Assoluto, ma un relativo. Onde ciò che appunto contrassegna il sistema considerato largamente, o vero ciò che discerne la filosofia dalle rimanenti scienze si è la idea di universo nella integrità della significazione sua; conciossiachè ella si eserciti intorno all’assoluto Uno e attorno al totale multiplo in quanto che organatamente da quello discende ed a quello si volge, per dir più breve, intorno all’Unitutto. Ciò forse istà ben detto se persona vuol ispaziare nella contenenza dell’obbietto della filosofia; volendo poi fissare l’occhio nella intenzione e nella virtù di esso obbietto, bisogna aggiungere quest’altra cosa.

Le scienze non sono come campi che posano l’uno allato all’altro, bensì son moti delle menti trascorrenti l’uno nell’altro, congiugnenti e disgiugnenti le nozioni in siffatta forma da comporle insieme in rispondenza alla realità. Onde le speziali scienze sono le stesse menti diventate forze organative dei concetti alla simiglianza delle organative delle speziali cose; e la scienza, che s’addomanda filosofia, è la mente quale virtù or-