Che gli occhi anch’io levai, certa aspettando
La tua discesa. Ah qual mai cura, o quale
36Parte d’Olimpo ratteneati, quando
Di que’ bei labbri il prego erse a te l’ale?
Se questa indarno l’udir tuo percuote,
39Qual altra ascolterai voce mortale?
Riverente in disparte alle devote
Ceremonie assistea, colle tranquille
42Luci nel volto della Donna immote,
Uom d’alta cortesia1, che il Ciel sortille
Più che consorte, amico. Ed ei che vuole
45Il voler delle care alme pupille,
Ergea d’attico gusto eccelsa mole
Sovra cui d’ogni nube immaculato
48Raggiava immemor del suo corso il sole.
E Amalia la dicea dal nome amato
Di costei, che del loco era la Diva,
51E più del cor, che al suo congiunse il fato.