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18 | Degli Ori e dei Gioielli |
e che pure false erano tutte le altre. Tornato a Parigi, senza por tempo di mezzo, e narrato il caso ai venditori, questi, vinti dall’evidenza, fecero si che fosse incontanente reso il denaro al mercante inglese, non senza porger lui le più vive scuse per l’abbaglio da essi preso. Seppesi di poi che, in un momento di bisogno, il marito della grande dama, all’insaputa di tutti, aveva fatto vendere i veri smeraldi, facendo ad essi sostituire pietre false di tanta perfezione, da ingannare tre dei più rinomati conoscitori di Europa.
I legatori dì gioie più distinti nella sezione francese sono: Massin, Boucheron, e Falize; e tutti e tre ottennero il diploma. Il primo è il vero caposcuola, e tutti s’inchinano davanti a lui. Il Boucheron ed il Falize rivaleggiano con lui nell’arte di legar brillanti, ma essi espongono anche gioielli d’oro smaltati di un gusto assai perfetto. Intorno a questi maestri fanno degna corona, tra i molti altri, i Fontenay, Paul Bernard, Rouvenat, Vever, Millerio e Bapst. Questo veterano nell’arte di legar gioie, fedele alla scuola, conduce i lavori sopra un sol piano, con molto vantaggio delle gemme, le quali, libere da ogni ombra, si mostrano all’occhio tutte