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4 | Degli Ori e dei Gioielli |
il Rinascimento italiano nei suoi lavori d’oro a massello, abbelliti da smalti e da gemme preziosissime.
Nella sala del Trocadero, ove l’esimio archeologo Augusto Mariette ha dimostrato così bene, con monumenti originali e con fac-simili, l’istoria delle arti e delle industrie dell’antico Egitto, veggonsi rappresentati in pittura, tra molti altri soggetti della vita privata di quel grande popolo, alcuni nani, intenti a lavorare collane ed a preparar metalli. Sopra di essi vi ha un’iscrizione geroglifica che dice: soffiano per fonder l’oro ne’ crogiuoli. Questo monumento non conta meno di seimila anni, e ne insegna che gli orafi assiri, fenici, greci ed etruschi furono i continuatori delle tradizioni egiziane, tanto nella tecnica, che nella riproduzione di alcuni tipi artistici.
Quali fossero questi primitivi gioielli noi lo apprendemmo, allorchè ci venne dato di studiare il tesoro scoperto dal Mariette nella tomba della regina Aah-Hoteh, custodito ora nel museo di Boulaq, e quando potemmo vedere gli ornamenti personali egizi del museo di Torino, del museo Britannico, del Louvre e di molti musei di Alemagna, e quelli bellissimi esistenti nella