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Onorevole Sig. Ministro,
Nel portare a sua conoscenza i fatti che ho potuto raccogliere nella Esposizione universale del 1878, studiando le condizioni con cui vi fu rappresentata l’Arte dell’Orafo da varie Nazioni, ho creduto cosa utile premettere brevissime notizie sul modo di lavorare i metalli preziosi presso i popoli dell’antichità. Imperciocché senza tali ricordi mal riuscirebbe Io apprezzare l’opera degli uomini egregi d’Italia e di fuori, i quali posero ogni cura per restituire all’Oreficeria la purezza delle forme, propria agli ornamenti egizi, fenici, etruschi, greci, ed italo-greci; la robustezza che tanto si ammira nei gioielli romani; la sontuosità dei bizantini e di quelli delle varie scuole dei tempi di mezzo; finalmente il gusto finissimo che ebbe