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leggenda anche in qualche Moneta coniata, per quanto io penso in Occidente all'Imperadore Zenone. Appartengono ancora, come rettamente col chiarissimo Apostolo Zeno ha giudicato l'Erudito Autore della Diff. de Num. Rav., a' tempi de' Re medesimi quelle Monete, nel diritto delle quali vedesi l' Effigie di Donna con corona Turrita con la Leggenda Felix Ravenna portate dal Ducange, dal Patino, dall'Arduino, da Filippo del Torre, e dal Muratori. Ciò molto più dovrà credersi, se regge la conghiettura da me sopra proposta, intorno a quel Monogramma nelle Monete di Giustiniano, che dal Muratori spiegavasi Denarius Ravennatis Urbis, il quale io ho creduto, che piuttosto indichi, o il Re Atalarico, o qualch'altro Re Goto, poichè col Monogramma medesimo da una parte trovasi nella Dissertazione de' Nam. Rav. Tav. I. n. 5. una Moneta, che ha nell'altra, parte l'Immagine di questa Città, con l'Epigrafe, di cui parliamo, Felix Ravenna. Altre Monete del medesimo lavoro nel diritto, anno nel Rovescio il Monogramma RE, e una di queste picciolissima è riferita anche dal celebre Padre Eduardo de' Vitri in Differtazione stampata nel Tomo XXXIII. degli Opuscoli Calogeriani, e simili altre si trovano nelle mani degli Eruditi di questa Città. Anzi nel Museo de' Mon. Classensi trovansi tra l'altre molte tre Monete di terza grandezza, che anno nel diritto l' Effigie di Ravenna ed Epigrafe Felix Ravenna e nel Rovescio un Monogramma simile bensì a quello che si vede nelle Monete riferite, o pubblicate nella Dissertazione de Num. Rav. ma che ha di più una piccola Croce nel di sopra in questo modo


L'Epi-