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in 34 del medefimo preffo lo Strada, e un altra indicata dal Muratori. Ma la Moneta della Strada, che è portata anche dal Ducange e dal Banduri, non ha certa- B 0₂. vero feriore la Perfiana, che fe non altro era d' Argento, (v di nj To Midiagíoov arak a'ràs aguges i agrer un xei Erat autem Milliarente, ut paucis dicam, Argenteum, nec ullo modo cum No- mifmate aureo comparandum, fono parole di Cof- ma) decife in favore del Mercante Sopatro con pro- rompere in lodi della Gente Romana, e con farlo con molto onore e pompa condurre fopra d' un Elefante per la Città. Se è vero quefto fatto, quale il citato Cofma ferive effergli ftato nafrato dall' ifteffo Mercante Sopatro, e fuoi Compagni, par che fia neceffario in- ferire che in quel tempo o non fi coniaffero nella Perfia Monete d' Oro di forta alcuna, o che vi fi coniaffero bensi, ma non già coll' Immagine de' Mo- narchi Perfiani, altrimenti l' Inviato di Perfia non fi farebbe lafciato foverchiare dal Mercante Romano, permettendo che in confronto della Moneta Imperia- le d Oro fi poneffe per la fua parte una delle Moncte Perfiane d'Argento E se anche il Regolo fi foffe moffo a più ftimare l' Imperadore Romano non gia per il Metallo della Moneta, ma bensi per la bellezza del lavoro, non vedo in ogni modo perchè dal Perfiano farebbefi prodotta una Moneta d'Ar- gento del fuo Re, piuttosto che una d' Oro. Quand' anche poi quefto racconto di Cofma non foffe vero, con- vien pero fempre dire, che egli almeno credeffe che in Perfia que' Re o non coniaffero Monete d'Oro, o non le coniaffero con la loro Immagine. Altrimenti non avrebbe Cofma cosi di leggieri fatto con tutte le riferite circostanze l'accennato racconto.