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22 Ofervi Fifci baberentur. Fa ancora di fimili Li- nifici, e Ginecj menzione Sozomeno Lib. I. Hiſt. Eccl. Cap. 8. raccontando, che il Gr. Coftantino reftitui la primiera libertà a que' Criftiani condan- nati nuosios igyors Jovaixeons & Divupions UTHRETHY aut in publicis operibus, aut in Gynaciis, aut in Li- nificiis minifterium praftare. Qual luogo quantun- que già prima da altri offervato, fi è qui voluto da me riferire per aggiungere, che grave sbaglio in quefto propofito trovaſi nella Storia Tripartita Lib. I. Cap. 9. dove de' Criftiani reftituiti alla lor li- bertà da Coftantino, giufta ciò che Sozomeno rac- conta, fi dice, ch' effi erano condannati aut publi- cis Operibus, aut Mulieribus, aut Lanificis miniftra- re. O la poca perizia di Epifanio Scolaftico, op- pure l'efferfi egli forte imbattuto in Codici corrot- ti di Sozomeno, d' onde egli pensò di trarre que- fta notizia, farà ftata cagione, che egli sbagliaffe. Non dice Sozomeno, che i Criftiani, ai quali il Gr. Coftantino reftitui il primiero loro ftato, fol- fero prima condannati di preſtar miniſtero a Lana- juoli, o ne' Lanificj, o a Donne, ma bensì di la- vorare ne' pubblici Linifcj, e Ginecj. I Lini poi, e le vefti, che fi lavoravano o teffevano in tali luo- ghi, non erano deſtinati agli ufi dell' Imperadore medefimo, come ftimò il Pancirolo, ma all' ufo o de Soldati, o d' altri Uomini, che all' Impero fer- vivano: Opifices lintea Veftis in ufu erogationum no- frarum, diffe l'Imperador Valente nella L. 6. Cod. T. de Murilegulis, come nel Commentario alla medefima già dal dottiffimo Jac. Gotofredo offer- voffi Guido Pancirolo, quantunque intorno a tai Linificj affai poche cole abbia avvertito ne' fuoi Com- mentarj alla Notizia, non lafciò di avvifare però coll' autorità di Plinio Seniore, che in quefte no- ftre