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tingenze sanguinosi spettacoli di tali Uomini volevano, o dovevano dare.

Non nomina però espressamente Strabone alcun Edifizio, che in Ravenna a tal sorta d'Uomini fosse destinato. Ma chi creder, che mentre altrove le Famiglie Gladiatorie si mantenevano, e si facevano esercitare dentro i Ludi Gladiatori, non abbiano le medesime avuto mai uno o più di simili Ludi anche in Ravenna? Abbiamo di più il luogo di Svetonio, dove del Ludo Gladiatorio, che in Ravenna volle fabbricar Cesare, si fa espressa menzione. Questo Istorico dopo aver già nel Capo 30. riferito, che Cesare s'era fermato in Ravenna, nel seguente Capo 31. soggiugne, che il medesimo prima d'incamminarsi al gran passaggio del Rubicone et Spectaculo publico per dissimulationem interfuit et formam, qua LUDUM GLADIATORIUM erat edificaturus, confideravit. Io sò che il Fabretti Domest. Inscript. pag. 298 crede che Svetonio qui intenda del Ludo Magno fabbricato poi, come si pensa, da Cesare in Roma. Ma ognuno vede, quanto sia più verisimile che giusta anche il sentimento di Lipsio nel cit. Lib. I. Cap. 14. e di altri prima di Lui, Svetonio abbia voluta accennare una Fabbrica da farsi nel luogo ove Cesare allora si trovava, cioè in Ravenna. Questo Ludo poi, alla costruzione del quale quel gran Romano allora pensò, ficchè n'aveva fino confiderato il disegno, o la forma, l'avrà probabilmente anche fabbricato. E chi fa, che Strabone non abbia voluto alludere anche ai gladiatori da Cesare, e suoi successori, tenuti in quello?

Prima però, che in Ravenna tal Ludo da Cesare si fabbricasse, trovavansi già Gladiatori in essa, o fosser questi propri de' Ravennati, o fossero di qualche Romano, o dell'istesso Cesare, che sparsi per la


Città,