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solito di tanti altri la figura Prolest. (c) Certamente se esso Arcivescovo quegli fu che edificò questo Numero, e ciò ne' tempi d'Agnello si fosse potuto comprendere non già dalle sole tegole suddette, ma anche dal nome del medesimo Massimiano posto a tal fine in qualche distinta lapida, o da altra cosa, intorno a che non mancherà forse chi creda po-

(c) Le parole d'Agnello, ove parla dell'ammutinamento de' Ravennati, pare, che indichino chiaramente, che solo in quel tempo si formarono in Ravenna le Classi, o Numeri, de' quali fin ora abbiamo parlato. E pure i nomi di Numero, o Bando Veronese, Milanese, Costantinopolitano, Ravennate, Classense, o almeno poi i tre primi, non sembrano nomi, che allora la prima volta inventassero. Certamente del Numero Veronese si fa menzione in un Papiro Ravennate dell'anno 639. presso il Maffei Stor. diplom. pag. 170. ove un certo Paulacione Soldato del Numero degli Armeni più volte è chiamato Figliuolo del fu Stefano Prim. Num. Veronens., cioè Primicerii Numeri Veronensium. Sembra però, che quivi intendasi d'un Numero, o Coorte di Soldati non già Ravennati, ma Imperiali appartenenti agli Esarchi. Anche il Numero Milanese è nominato in altro Papiro presso lo stesso Maffei pag. 143. Ma l'età di questo Papiro, siccome ho detto, è incerta. E credibile che i Ravennati nel formare le loro Classi imponessero ad esse, o ad alcune d'esse i nomi de' vecchj Numeri militari degl'Imperadori, i quali Numeri dovevano molte fiate aver fatta permanenza in Ravenna. Chi sa ancora, che per alcuni di tali Numeri di Soldati appartenenti agl'Imperadori non fossero in Ravenna già molto prima del Secolo VIII.


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