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accennasi da Agnello, o per averne almeno mostrata allegrezza, o se per altra cagione, non è ben noto. Ma allora fu, che il nostro Popolo scosse il giogo di quel sanguinario Monarca, e preparò le necessarie difese per non soggiacere altra fiata ad una disgrazia simile a quella, che già aveva sofferta. Sembra che conseguenza di tale sollevazione fosse (come rettamente avvisaronsi il Bacchini, ed il Muratori) l'uccisione dell'Esarco Giovanni Rizocopo. Questi essendosi portato in que' giorni verso Ravenna per assumerne il governo a nome dell'Imperadore, incontrò qui per attestato d'Anastasio Bibliotecario una vergognosa morte. Dovette egli trovare già ammutinato il popolo della Città, e perchè ciò non ostante avrà tentato di sostenere i diritti del suo Padrone, farà stato in tali circostanze bruttamente ucciso. In questa sollevazione i Ravennati avevano scelto per loro Capo un certo Giorgio figliuolo di quel famoso Giovaniccio, di cui altrove abbiamo fatta menzione. Questo Giorgio scorse sollecitamente le Città dell'Esarcato, e le tirò in lega co' Ravennati; in Ravenna poi per ben custodirla, ed assicurarla da ogni pericolo, ripartì il Popolo della medesima in molte classi, o Corpi. Sì fatti Corpi, o classi de' Ravennati a somiglianza de' Reggimenti, o corpi Militari d'allora, ebbero il nome di Numeri, vocabolo che in que' tempi egualmente, che negli anteriori s'usurpava in significato di Legione, o Coorte; e i medesimi Corpi ebbero anche i loro Vessilli, che non solo in que' tempi, ma anche molto prima si chiamavano Bandi. Procopio de Bello Wandal. Lib. II., e Stefano nell' Opera de Urbibus fanno menzione di questa voce Bandum, come di parola già da' latini comunemente usurpata,


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