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a' poveri viandanti, o altre bisognose persone, senza che vi fosse perciò alcun Senodochio distinto, o Edifizio particolare di tal fatta separato da' medesimi Monasteri, o dalle Case di que' Sacerdoti, o Rettori di Chiese, alle quali eran stati fatti legati, o donazioni coll'obbligo di simile ricetto di Pellegrini, e di Poveri.


CAPO V.

Di alcuni Edifizi per le Milizie della Città.


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RA le altre fabbriche di Ravenna non voglionsi ommettere alcuni luoghi a militare uso destinati, degni certamente di rimembranza se non per altro, perchè, a quel che sembra, assegnati furono fin da' primi anni del Secolo VIII. alle varie Classi, o Milizie del nostro Popolo, allorchè si prese in Ravenna la coraggiosa risoluzione di sottrarsi dal giogo degli Esarchi, e del Monarca d'Oriente. È noto non meno da Agnello, che da Anastasio Bibliotecario, come l'Imperadore Giustiniano Rinotmeto dopo di avere ricuperato il folio, donde lo aveva scacciato Leonzio, mandò contra questa Città Teodoro Generale dell'esercito di Sicilia con una flotta di Navi, dalla quale Ravenna fu presa, saccheggiata, e privata de' suoi principali Soggetti, i quali insieme con l'Arcivescovo Felice condotti in ceppi a Costantinopoli, quivi ebbero tutti una dolorosa morte, eccettuato l'Arcivescovo, che soltanto fu privato degli occhi. Per qual motivo prendesse il suddetto Imperadore una così fiera risoluzione contra Ravenna, se per avere i Ravennati in qualche modo cooperato alla sua precedente caduta, come accen-


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